cosa succede tra abaco e zuzzurellone? aba-zuz lo sa o forse solo se lo immagina? e comunque te lo dice un po' alla volta.
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mercoledì 31 marzo 2010

EI FU (siccome è morto)

Pomponio Facco era un uomo di natura eccezionale non solo per l'ingegno e l'ardita intrapredenza ma anche per la particolarità di essere quasi completamente glabro: uomo imberbe in un mondo che preferiva il maschio irsuto, poiché il pelo abbondante era considerato sinonimo di virilità e prestanza, specie sotto le lenzuola. A nulla era valsa l'applicazione di numerosi rimedi naturali che promettevano di stimolare la crescita del follicolo (decotto di muschio e fango, lozione di rognone di cinghiale, impacco di gionte acida, pomata di muco genitale). Facco, non rassegnatosi alla luccicante liscezza della sua pelle, si mise all'opera e dopo innumerevoli tentativi assemblò l'eccezionale strumento che denominò con orgoglio il Pomponio Tricologico. Trattavasi di una speciale pinza in ghisa – del peso approssimativo di 5 kilogrammi – capace d'estrarre i peli da zone in cui se ne trovavano in abbondanza per reimpiantarli, grazie a uno speciale meccanismo a molle, laddove ce n'era penuria, creando così l'agognata peluria. Il primo tentativo Pomponio lo fece asportando peli da sue stesse parti del corpo meno esposte, per così dire, alla luce del sole, per reimpiantarsele in viso in modo da ottenere dei vigorosi baffi a manubrio. Purtroppo il nostro eroe scarseggiava di materia prima anche laggiù e capì presto che poteva dotarsi al massimo di una rada peluria simile a muffa. Ebbe allora l'avvenieristica intuizione di utilizzare un donatore. C'è da dire che Pomponio era un uomo solitario e schivo e lì per li non trovò nessuno disposto ad aiutarlo, nessun umano per lo meno; rivolse quindi la sua attenzione al signor Eustachio, il gatto di casa, che divenne così l'offerente – seppure recalcitrante e involontario – del primo e fino ad ora unico, trapianto tricologico interspecie.
Grazie al Pomponio Tricologico, Facco riuscì a estirpare i baffi del signor Eustacchio e a reipiantarli in brevissimo tempo proprio sotto il suo naso. L'operazione sembrava riuscita e Pomponio si diceva soddisfatto del risultato. Nei suoi appunti racconta solo di un lieve prurito, dovuto senza dubbio alla poca abitudine della sua cute ad accogliere bulbi piliferi. Malauguratamente, dopo alcuni giorni, sopraggiunse una strana infezione, sembra causata proprio dal temerario autointervento: il viso di Pomponio si fece rosso, quindi divenne di un giallo assai insano. Dopo una settimana l'inventore era completamente blu e cosparso di piccole, purulenti croste verdi. Spirò la notte del 10 novembre dell'anno del Signore 1891. Si dice, ma ciò non è accertabile in alcun modo, che le sue ultime parole siano state: miauuuuu...
La sua invenzione invece, primo coraggioso passo del genere umano nel territorio sconosciuto della tricologia, gli sopravvisse ed è ancora oggi monito e sprone per tutti quei calvi che non si vogliono rassegnare. Il signor Eustachio visse per altri cinque anni, morì schiacciato dalle ruote d'un carro.

L'ABECEDARIO COLLODI


È qui riprodotto il frontespizio del famoso Abecedario Collodi, volume sicuramente appartenuto alla famiglia Lorenzini e di cui si erano perse le tracce nel 1943.
Vera chimera dei bibliofili, ricercatissimo dagli antiquari e dagli studiosi dell’opera del letterato toscano – inutile sottolinearne la rilevanza negli studi pinocchieschi – l’Abecedario Collodi è comparso in asta da Sotheby di New York nel 1990.
L’esemplare era in ottime condizioni, la copertina solo lievemente crepata e il dorso perfettamente leggibile; l’offerta minima era fissata a 10.000 dollari ed è stato aggiudicato ad un anonimo collezionista, dopo un estenuante pomeriggio di rilanci ed offerte, per 85.354 dollari e 32 centesimi.

Estratto da Pinocchio e la Verità della Scienza di Ingeborg Tänte & Gonçalo Ramone

domenica 21 marzo 2010

GRILLIBUS PARLANTEX SIMPLICES


L’esemplare riprodotto è un rarissimo esempio di Grillibus Parlantex Simplices rintracciabile ormai solamente nei Carpazi Orientali ad un’altitudine non inferiore ai 1150 metri; molto diffuso nel XIX secolo è oggi quasi del tutto estinto. La scoperta del Grillibus Parlantex, avvenuta nel 1975 grazie alla ventennale ricerca condotta dal Prof. Alexander Lupin dell’Università di Eatfire (California), ha un eccezionale valore entomologico e un ancor più eccezionale valore letterario: è infatti ormai largamente condiviso dalla comunità scientifica internazionale che Collodi tenne il Grillibus Parlantex a modello durante la stesura del suo celebre Le avventure di Pinocchio.

Nda: chi scrive deve purtroppo notare che, malgrado le incessanti ricerche condotte dall’equipe del professor Lupin, sono ormai dodici anni che non si rintracciano nuovi esemplari del Grillibus.
Questo fa temere per le sorti del raro ortottero.

Estratto da Pinocchio e la Verità della Scienza di Ingeborg Tänte & Gonçalo Ramone

lunedì 15 marzo 2010

ZECCHINO CONTRO EURO


Racconta il Premio Nobel per l’economia Hari Seldon

(...) se dovessi rintracciare un motivo ricorrente, quasi un’ossessione, che mi ha accompagnato nella mia vita di studi potrei dire che è stato il tentativo di dare risposta alla domanda che mi venne posta nel corso dell’esame di economia politica e international banking da quello che ho sempre considerato il mio maestro, il prof. Lewis Pirenne.
Mi chiese: “a quanto, secondo Lei, si scambierebbe oggi uno zecchino di Pinocchio, uno zecchino d’oro, non una semplice moneta d’argento, calcolando fattori quali la crisi del mercato, le minusvalenze, i flottaggi di capitale, il crack dei derivati valutari, di tasso, di credito costruiti sui bond e altre numerose variabili?”
Una domanda alla quale allora non seppi rispondere. Dopo quarant’anni di riflessioni, posso affermare con una certa sicurezza e senza paura di allontanarmi troppo dalla realtà del mercato, che uno zecchino d’oro verrebbe oggi scambiato con 513 euro e 458 centesini. (1)

(1) Hari Seldon, Una vita in cambio, Piatti’s Publishing, Boston 1992, p. 340

Estratto da Pinocchio e la Verità della Scienza di Ingeborg Tänte & Gonçalo Ramone

domenica 7 marzo 2010

MECCANICA DEL BINDOLO

Questo è il famoso problema del bindolo, espresso per la prima volta dal professor Pavel Čechov durante il suo rivoluzionario seminario Momento del Giro di Bindolo tenuto nel ‘73 all’Università di Leningrado.
Teoria del bindolo
è ancor oggi un esame fondamentale per i laureandi in Scienza della Meccanica: saper risolvere correttamente il problema garantisce sempre il massimo dei voti, l’abbraccio accademico e spesso anche un buon bicchiere di latte.

bìn | do | lo – s.m. – 1a CO arcolaio; aspo. 1b BU imbroglio, raggiro | imbroglione, truffatore. 2 TS mecc., idrovora impiegata per prosciugare terreni o attingere acqua dai pozzi, spec. azionata da quadrupedi, burattini o barbari.

Estratto da Pinocchio e la Verità della Scienza di Ingeborg Tänte & Gonçalo Ramone

giovedì 4 marzo 2010

ORECCHI ASININI

Racconta Collodi in un celeberrimo passo del suo libro che a un certo punto Pinocchio vide la sua immagine abbellita da un magnifico paio di orecchi asinini.
La domanda che sorge spontanea ad ogni lettore del brano citato è ovviamente la seguente: ma orecchi di quale asino? Romagnolo o Ragusano? di Martina Franca o dell’Amiata? Domanda non oziosa, viste le rilevanti differenze che si riscontrano tra gli esemplari delle diverse razze.
L’eminente zoologo e appassionato lettore del nostro ligneo burattino, dottor Taavetti Rytkönen, nel suo recente articolo L’asino degli asini apparso sulla prestigiosa rivista Nature, sostiene con veemenza e con fondati argomenti che il Collodi non poteva, per ragioni geografiche, ambientali e culturali, che riferirsi all’asino di razza romagnola, dotato tra l’altro di un bellissimo paio d’orecchi a dir poco letterari!

Nda: il dottor Rytkönen, in una recente corrispondenza con i curatori di questo volume, sostiene inoltre di essere in procinto di pubblicare un nuovo articolo nel quale la sua teoria sarà suffragata da ulteriori, inconfutabili argomentazioni.

Estratto da Pinocchio e la Verità della Scienza di Ingeborg Tänte & Gonçalo Ramone